Oggi è la giornata mondiale dei poveri. Il mio ruolo di assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli mi tiene ancorato alla realtà della gente invisibile, coloro che nessuno considera, gli ultimi, quelli che non fanno i like. Ho il dovere e la forte volontà di occuparmi di loro come posso, nella vita privata - ormai mi conoscete, lo sapete - e nell'attività politica, alla ricerca di soluzioni concrete. Ho conosciuto Ferdinando, un uomo gentile, che quasi provava vergogna nel raccontarmi la sua vita e gli errori ai quali è riuscito in parte a porre rimedio. Si è sposato giovanissimo, ha tre figli di cui una bimba con disabilità; e purtroppo, come capita a molti nelle sue condizioni di indigenza, ha sbagliato strada, finendo per delinquere. Dieci anni fa ha scontato la sua condanna pagando il reato commesso, eppure per la nostra legge Ferdinando dovrà rimanere ai margini per sempre. Non sono stati sufficienti infatti il carcere, la buona condotta, l'impegno, il volontariato in progetti sociali, a fargli meritare una seconda possibilità. A lui nessuno offre un lavoro pur in condizione di accertata povertà, per via della vecchia condanna non potrà più percepire nessun sostegno previsto dallo Stato, col rischio di venire nuovamente risucchiato dalle ombre per sopravvivere e pensare al sostentamento della propria famiglia, in un periodo caratterizzato dall'aumento dei prezzi e dalle bollette che ci stanno seppellendo. Non basta l'affetto delle persone, ci vogliono sostegni e opportunità. Mettetevi nei panni di chi non ha davvero il piatto in tavola. Sono persone, non possiamo voltarci dall'altra parte. Come possono Ferdinando e la sua famiglia rinunciare all'aiuto dello Stato? Credetemi, al solo pensiero mi manca il sonno. Questo è il risultato di una società che non ha saputo costruire per il bene della collettività, e ne siamo tutti responsabili. A Napoli, in quartieri ad alto rischio insieme alle associazioni e ai comitati stiamo gettando le basi per ambiziosi progetti di inclusione e aiuto, che ho scelto di seguire in prima persona. Come può un Paese glorioso come l'Italia "dimenticarsi" dei suoi cittadini più fragili? #lucatrapanese