“Siamo alle solite. Nella Legge di Bilancio che sta per essere discussa alla Camera non sono previsti fondi per la Cultura. A fronte di un pesante ridimensionamento, gia’ annunciato in diverse Regioni, dei finanziamenti destinati a musica e teatro, le continue emergenze economiche nazionali e internazionali impongono nuovi sacrifici. E i maggiori sacrifici spettano, come da eterno copione, alle attivita’ considerate da sempre non essenziali, prima fra tutte la cultura, sprofondata da tempo immemore nell’odiosa aberrazione del ‘tempo libero’. I tagli piu’ pesanti per i lavoratori dello spettacolo riguardano in primo luogo una misura per cui ci si e’ battuti per decenni e che quest’anno e’ diventata finalmente una Legge dello Stato, approvata da tutte le forze politiche: L’INDENNITA’ DI DISCONTINUITA’, una misura che ha riconosciuto, per la prima volta nella storia del nostro paese, il carattere intermittente del lavoro artistico. Questa misura, SE FOSSE MESSA NELLE CONDIZIONI DI PARTIRE, consentirebbe a migliaia di lavoratori ‘senza nome’ di raggiungere la soglia minima di sopravvivenza e di non essere costretti a cambiare lavoro. L’associazione Unita che si e’ battuta per questa legge, insieme a tutte le sigle sindcali e le associazioni di categoria, chiede a questo Governo, che vengano approvati gli emendamenti che reintroducono il finanziamento di questa misura vitale per l’intero settore”. @associazione.unita @slc_cgil_spettacolo @mic_italia #leggedibilancio