"Alle 14 in punto una grande macchia compare sul fondo di via Rizzoli, a duecento metri di distanza: i carabinieri fino allora tenuti rinchiusi e nascosti chissà dove fanno la loro comparsa in tutta evidenza e indossano le loro bardature. È il momento di abbandonare piazza Maggiore al cardinale Poma. Di lì si ritirano migliaia di giovani vestiti e pettinati “strani” che hanno fatto i capannelli contro il bolognese (“nessuno li avrebbe pensati così pazienti e aperti contro il bolognese di mezz’età”) e che hanno dormito nei sacchi a pelo sotto i portici, nei luoghi di passaggio. Passano in mezzo o di fianco ai cordoni di carabinieri, fischiando o battendo le mani (“ce n’est qu’un debut, continuons le combat” sarà insistentemente scandito per tutto il corteo con l’accento posto sul “combat”). In pochi istanti la larga via Rizzoli è nera e brulicante per questa migrazione verso i luoghi di concentramento del corteo. Finito di dar panini, finito di relazionare alle assemblee delle varie delegazioni delle città, finalmente i compagni del movimento di Bologna guadagnano la testa del corteo. Per distinguersi portano tutti un fazzoletto verde al collo. C’è chi si arrampica sul tetto dell’edicola, chi semplicemente monta in spalla per guardare quanti siamo, ma vede soltanto una grande confusione, e gente dappertutto. La partenza avviene in orario altrimenti non tutti potrebbero entrare nel corteo..." SUTRA 69-79 at @villaarsonnice for the exhibition Le futur derrière nous, curated by @marco_scotini with the assistance of @arnbrh