“Mamma! E’ nera! Ariel è come me”. Già, è come voi. La Sirenetta della Disney, questa volta, è nera. Ed è bellissima, come lo siete voi in questo meraviglioso video, come i vostri occhi che si illuminano increduli nello scoprire che anche voi potete sognare, come le bimbe bianche, di essere protagoniste di una favola. Perché voi esistete, anche se troppo spesso cinema, cultura, animazione, lo dimenticano. E dimenticano l’effetto che ha suoi cuori il sentirsi in secondo piano, diverse, escluse. Spero che questo video sia visto da coloro che tre anni fa, alla notizia di una “Sirenetta nera”, storsero il naso o addirittura imbastirono polemiche per questa ennesima scelerata mossa del “politically correct”. Ecco a cosa serve quello che loro chiamano “politically correct”: a rappresentare tutte le esistenze e in questo caso a far sentire incluse e non escluse. Guardate negli occhi e nei volti di quelle bambine (e di quelle donne) la gioia nello scoprire che Ariel stavolta è come loro. Osservate come, ancora così piccole, avessero già assorbito l’idea che questo mondo non le avrebbe volute come protagoniste. Salvo scoprire che invece possono sentirsi e sognare come qualsiasi bambina di qualsiasi colore. Quale soddisfazione ci sarebbe stata nel negare questa gioia? Guardate quei volti, ascoltate quella gioia, ammirate quegli occhi, e fatevi qualche domanda. Chi è davvero “sbagliato”, in tutta questa storia?